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In Italia molti bambini fra i 3 e i 10 anni soffrono di otite media acuta.

L’otite media acuta è, quasi sempre, la complicanza batterica, di un banale raffreddore o di una semplice faringite, patologie estremamente comuni nei primi anni di vita.

La difficoltà del bambino piccolo di soffiare il naso favorisce il ristagno di muco e la sua risalita nell’orecchio medio attraverso un tubicino che si chiama Tuba di Eustachio.
Questa condizione è definita otite media essudativa (il cosiddetto “catarro nelle orecchie”) ed è una caratterista abbastanza comune nei bambini affetti da rinite o da ipertrofia delle adenoidi.
Ristagnando in questa cavità chiusa il muco può così infettarsi e dare origine all’otite, ovvero all’infiammazione su base infettiva della cavità. Ecco perché, soprattutto quando il bambino è raffreddato, è importante spruzzare soluzione fisiologica nelle cavità nasali al fine di allontanare il muco in eccesso.

La diagnosi di otite media acuta viene fatta su una anamnesi accurata fornita da parte dei genitori e su una visita che prevedere una valutazione della membrana timpanica.
Questa può essere fatta dallo specialista otorino ma molto più spesso viene fatta in prima battuta dal pediatra che segue il bambino nel suo sviluppo e nella sua storia clinica costantemente.

La membrana timpanica viene visualizzata attraverso il condotto uditivo esterno e molto spesso la formazione di cerume ne impedisce una corretta valutazione.
La conseguenza è l’inizio di una terapia medica precauzionale ma spesso non strettamente necessaria.

Per questa ragione è opportuno effettuare controlli periodici per rimuovere il cerume se necessario o imparare a prevenirne la formazione.

E non avventuratevi da soli!

L’anatomia dell’orecchio esterno è microscopica e complessa, dunque è molto facile provocare danni al condotto o al timpano con le operazioni “fai da te”, nel bambino e nell’adulto.

Sai qual è la differenza tra orecchio esterno e medio? Lo spiego in questo ARTICOLO

Dr.ssa Valentina CASOLI, otorinolaringoiatra