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Può succedere che l’udito inizi a calare pian piano, che qualcuno in ufficio o a casa ci dica “ehi, ma sei sorda??”. Il calo dell’udito può avvenire per ostruzioni del condotto uditivo esterno come nel caso del tappo di cerume, per malattie della cassa del timpano (o orecchio medio) come le otiti catarrali oppure per malattie di quella parte più profonda del nostro apparato uditivo che è l’orecchio interno. Fra queste forse la più nota è la presbiacusia, quel calo uditivo legato al passare degli anni, al trascorrere del tempo.. la meno nota ve la racconto io oggi: si chiama otosclerosi!

Otosclerosi: cos’è?

L’otosclerosi è la causa più comune di calo uditivo progressivo nell’adulto.
Si manifesta solitamente dopo i 30 anni di età, più frequentemente nella donna che nell’uomo ed è legata ad una trasmissione ereditaria.
In termini microscopici può essere spiegata come formazione di un “callo osseo” che immobilizza progressivamente la catena degli ossicini che si trova all’interno dell’orecchio ed è responsabile della trasmissione del suono al nervo acustico.
Proprio per la formazione lenta di questa componente ossea, il calo uditivo non viene avvertito negli stadi iniziali ma percepito solo oltre gli stadi intemedi.
Ci sono poi casi particolari in cui il quadro può peggiorare notevolmente in poco tempo. Uno di questi è l’influenza ormonale, come può esserci ad esempio in gravidanza o allattamento.

È bene quindi, se si nota un calo di udito, procedere sempre ad un controllo con una valutazione specialistica ed esame audioimpedenzometrico per poter fare una diagnosi precoce in caso di otosclerosi.
Il trattamento di questa patologia è solo chirurgico, e viene fatto attraverso il condotto uditivo esterno con il microscopio o l’endoscopia a fibra ottica, posizionando una piccolissima protesi che andrà a compensare la mancata motilità della catena degli ossicini.

Anche il trattamento chirurgico bisogna scerglielo con criteri ben precisi, senza agire troppo precocemente e senza arrivare a stadi troppo avanzati.

Per questo si consiglia ai pazienti con diagnosi di otosclerosi di eseguire controlli annuali in condizioni normali, o più ravvicinati se si volesse intraprendere una gravidanza.

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Dr.ssa Valentina Casoli, otorinolaringoiatra